Negli anni '50 un cinema neorealista d'avanguardia metteva in evidenza la condizione umana nei luoghi più remoti d'Italia. Film famosi come “Stromboli terra di Dio” di Roberto Rossellini o “Vulcano” con Anna Magnani, hanno dato inizio alle prime forme di turismo. Grazie a personaggi del mondo dello spettacolo che cominciarono a frequentare queste isole e grazie a un microclima che rende la natura di questi luoghi rigogliosa, si è aperta la strada per una nuova economia, rendendo le Eolie meta tra le più conosciute del nostro paese.
Quando gli ultimi turisti sono andati via quel che resta è una sensazione di vuoto nostalgico. Un universo parallelo che inizia a girare sotto una luce diversa, un ritmo diverso. Insolito, sospeso nel tempo, decisamente intimo, scandito da un proprio orologio naturale, dolce, affettuoso, calmo.
In inverno ci sono giorni in cui gli scambi con la terraferma si interrompono a causa del brutto tempo. Sull'isola si avverte un senso di distacco, di solitudine, di assenza. Si resta bloccati, non arrivano generi alimentari, le medicine scarseggiano, la scuola e le attività subiscono un rallentamento costringendo la popolazione ad una forma di rassegnazione agli eventi naturali.
In questo lavoro cerco di tracciare un percorso personale che attraversa il tempo e lo spazio per arrivare a noi giocando con i colori e le atmosfere di questo universo che ho vissuto. In un ambiente in continua evoluzione cerco di scoprire un’altra isola più intima, corale, in antitesi con la visione classica dei panorami e dei paesaggi da cartolina.
Una ricerca del tutto personale della vita sull’isola quando questa ritorna ai propri abitanti e con questa idea sono tornato sui miei passi, nei luoghi che da ragazzo ho percorso in lungo ed in largo. Lirica immaginazione di un mondo sospeso che ho lasciato e che oggi ritrovo sotto una nuova luce.